| Pare che la  guerra civile minacciata 
                    da Bondi ,coordinatore del Pdl, sia scongiurata. Berlusconi,infatti, di fronte ai suoi 
                    sostenitori scesi in piazza ,pur denunciando l’ennesima 
                    ingiustizia subita da parte della magistratura ,ha voluto  
                    prendere le distanze dai falchi del suo partito .Ha 
                    dichiarato che il governo non corre rischi e che non 
                    promuoverà né coprirà azioni irresponsabili che possano 
                    pregiudicare  l'interesse del paese .Pur confermando la sua 
                    volontà di non mollare, non agevolerà alcun disegno 
                    destabilizzatore. Si tratta di un atteggiamento 
                    responsabile che facilita gli sforzi con cui il Capo dello 
                    stato cerca di  garantire la governabilità,anche perchè 
                    costringe il Pd a sostenere  Letta,senza se e senza 
                    ma,prendendo le distanze  da quanti,dopo la sentenza della 
                    Cassazione ,avevano solennemente proclamato che  bisognava 
                    andare ad elezioni subito. La linea della moderazione annunciata 
                    da   Berlusconi  adesso va verificata giorno per 
                    giorno,soprattutto di fronte alle insofferenze manifestate 
                    da molti dei suoi ,che continuamente si ingegnano a tirare 
                    fuori questioni destinate a rendere difficile la vita del 
                    governo. Berlusconi può decidere di non 
                    mollare,ma dopo le cose dette al suo popolo non dovrebbe 
                    fare della questione ineleggibilità-incompatibilità 
                    l’occasione per incoraggiare  destabilizzanti crociate di 
                    solidarietà.Lasci  intanto subito il seggio al Senato  .Se 
                    vuole fare il padre nobile di un partito rinnovato che vuole 
                    tornare alla rivoluzione liberale promessa,solo promessa 
                    ,con la nascita di Forza Italia,non può certo  consentire un 
                    permanente stato di fibrillazione all’interno della 
                    maggioranza,tale da ostacolare seriamente l’esercizio della  
                    funzione di governo in Parlamento. Al Pdl non serve  rompere l’alleanza.Non 
                    serve per molte ragioni.Anzitutto una rottura non arreca 
                    benefici immediati al Cavaliere(la grazia presenta 
                    difficoltà tecniche insuperabili).In prospettiva ,poi,essa 
                    caccerebbe  il partito in   una situazione di isolamento 
                    .Sarebbe  difficile per Berlusconi trovare partiti che lo 
                    seguano nella richiesta di elezioni anticipate.Una  crisi di 
                    governo,insomma, apparirebbe come una gratuita vendetta 
                    contro il governo e gli altri partiti della coalizione a cui 
                    non si possono certo addebitare le sentenze dei giudici. Il governo Letta si dibatte tra  molte 
                    difficoltà,ma pare sempre più credibile nel paese lo sforzo 
                    che esso sta compiendo per fare alcune riforme,a cominciare 
                    da quelle economiche ed istituzionali delle quali ormai si 
                    discute da anni senza approdare ad alcun risultato.Il paese 
                    vuole respirare,vuole conquistare certezze che solo un clima 
                    di “ normalità democratica” può dare .  Altro che dichiarare  guerre civili,o 
                    puntare sul tanto peggio,tanto meglio! Non è questo che vuole l’Italia dei 
                    moderati a cui si rivolge costantemente Berlusconi.In un 
                    momento in cui prevalgono tra la gente sentimenti di 
                    insicurezza per il lavoro che non c’è,per le imprese che 
                    chiudono anche per la stretta creditizia che continua a 
                    strozzarle,per lo stato di povertà che colpisce  anche le 
                    famiglie delle classi medie ,una campagna elettorale tutta 
                    giocata sui temi della malagiustizia e della solidarietà da 
                    dare a Berlusconi  sarebbe una iattura per il paese e non 
                    darebbe certo vantaggi a coloro che la perseguono. Anche sul piano tattico la scelta della 
                    crisi  sarebbe sbagliata .Il Pdl  , così facendo,  
                     tirerebbe il Pd fuori  dalle difficoltà prodotte dal 
                    contrasto  tra chi vuole un normale congresso organizzativo 
                    e chi invece un congresso di investitura di un segretario- 
                    leader chiamato a guidare il partito in campagna elettorale 
                    . Se ci sarà  la chiamata alle urne il Pd pare più 
                    pronto,viste come si sono messe le cose in casa Pdl,a 
                    scegliere in un congresso o in una assise preelettorale un 
                    programma e un leader da candidare al governo del paese . Ma ,poi,si è proprio sicuri che  di 
                    fronte ad una iniziativa crisaiola  solitaria del Pdl si 
                    vada davvero a nuove elezioni?Cioè, si è proprio sicuri che 
                    in una situazione di emergenza,un appello del Capo dello 
                    Stato al senso di responsabilità dei partiti non sarebbe 
                    raccolto da un ampio schieramento di forze,dalla sinistra al 
                    centro,dai partiti tradizionali ai movimenti antisistema?
                     E una situazione di questo tipo non 
                    potrebbe consentire ,tra l’altro, di raggiungere 
                    quell’accordo sulla nuova legge elettorale(trattasi di una 
                    legge ordinaria) finora rivelatosi impossibile a causa dei 
                    veti posti dal Pdl,e quindi creare le condizioni per il 
                    formarsi nella prossima legislatura di una maggioranza,alla 
                    Camera ed al Senato,  in grado di funzionare? Il Pdl,com’è 
                    noto,ha concepito il Porcellum come il rimedio estremo per 
                    consentire a chi perde di non fare governare chi vince.  Potrebbe mai il Pdl appellarsi al Capo 
                    dello Stato,che finora ha dimostrato comprensione verso 
                     Berlusconi ed i suoi tutte le volte in cui hanno protestato 
                    contro la malagiustizia ,perché si eriga a tutore di 
                    iniziative destabilizzanti? Un  atteggiamento irresponsabile da 
                    parte del Pdl renderebbe più debole,peraltro, anche la 
                    crociata annunciata sui temi della  giustizia.C’è da 
                     considerare  che è stata avviata,dai radicali ad altri, 
                    un'iniziativa referendaria che affronta anche i temi della 
                    giustizia.L’appoggio da parte del Pdl a questa iniziativa 
                    può essere determinante per il successo della stessa . E 
                    però, di fronte ad un  partito che dovesse promettere al 
                    paese un viaggio verso l'ignoto, sfasciando il governo di 
                    cui fa parte, difficilmente altri partiti-spesso critici nei 
                    confronti di certe iniziative giudiziarie- farebbero  causa 
                    comune con il Pdl nel corso della campagna referendaria. 
                    
                    Infine, un atteggiamento irresponsabile del Pdl  metterebbe 
                    a dura prova la stessa tenuta del 
                    
                    partito,in 
                    una fase in cui il suo leader ha annunciato che intende fare 
                    il “partito nuovo”,negli assetti e negli uomini che lo 
                    dirigeranno.Si tratta di una transizione non facile.Non 
                    facile per qualunque partito,ma soprattutto per un partito 
                    in cui le differenze tra falchi e governativi cominciano ad 
                    assumere carattere strutturale.Ed è del tutto comprensibile 
                    che chi sta al governo difenda le aspettative  del governo 
                    di potere contare sul consenso della maggioranza che lo ha 
                    espresso stabilmente, e non di tanto in tanto.Berlusconi di tutto ciò si rende certo 
                    conto,soprattutto in un momento difficile come quello che 
                    sta vivendo, come politico e come titolare di uno dei più 
                    importanti gruppi economici del paese.Sa che questo governo 
                    può non essere,per come si sono messe le cose,  la soluzione 
                     più vantaggiosa per la sua parte politica,ma sa anche che 
                    iniziative sconsiderate che venissero intraprese dai suoi 
                    potrebbero portare a soluzioni per lui  meno convenienti .   |