| Il Movimento dei  
                    Democratici Riformisti nasce in una fase di grande 
                    incertezza della vita politica nazionale e regionale. 
                    E’diffusa la consapevolezza che il bipolarismo, così come 
                    finora lo abbiamo conosciuto in Italia, è ormai 
                    definitivamente tramontato. Bisogna quindi lavorare, di 
                    fronte all'inevitabile scomposizione degli attuali 
                    schieramenti, per creare nuovi assetti politici attraverso 
                    la ricomposizione di schieramenti che consenta l'emergere di 
                    identità politiche chiare ed efficaci. Quando la gente parla 
                    di un ritorno alla politica, si riferisce anche a questa 
                    esigenza. Ciò sarà ancora più 
                    facile  fare in Sicilia, ove c'è da tempo una forte domanda 
                    di ”autorappresentanza”, che si esprime attraverso il 
                    rifiuto della delega in bianco ai partiti e la giusta 
                    pretesa di una migliore rappresentanza dei territori. Si 
                    chiede ai   partiti e movimenti politici un serio sforzo 
                    teso a  meglio interpretare le realtà locali esaltando il 
                    vincolo fiduciario che deve esistere tra popolo e 
                    rappresentanti  . Si tratta di promuovere 
                    forme di  sano localismo politico che non cancelli 
                    differenze ed identità, ma le reinterpreti per garantire un 
                    primato della politica  fondato su forme nuove e più dirette 
                    di partecipazione popolare. È questo il disegno che 
                    ha spinto alcuni deputati regionali a creare un nuovo gruppo 
                    parlamentare dalla forte connotazione territoriale e che si 
                    caratterizza per il riferimento a culture e tradizioni 
                    politiche che ancora oggi registrano un forte radicamento 
                    sociale, anche se non adeguatamente rappresentate 
                     all’interno dello schieramento partitico. Si tratta di 
                    culture che hanno consentito la costruzione dell'Italia 
                    democratica e la modernizzazione del paese dopo la 
                    guerra,quando  nel giro di pochi anni l’Italia è passata 
                    dalla condizione di paese rurale, distrutto dagli eventi 
                    bellici, al rango di grande potenza planetaria. Il Movimento che si 
                    viene a costituire ha un'identità plurale, basata su una 
                    forte condivisione dei valori costituzionali  e sull'idea 
                    che una società ben ordinata non può non riconoscere il 
                    primato della politica. È questa la ragione perché si 
                    batteranno contro ogni forma di antipolitica, strumentale e 
                    inconcludente. Il fatto che in 
                    Sicilia, nell'area progressista, si crei un nuovo soggetto 
                    politico che sappia conciliare le esigenze di un autonomismo 
                    maturo e responsabile - in grado di agevolare un 
                    ripensamento complessivo della forma di Stato - con un 
                    riformismo fondato sui valori della solidarietà e della 
                    centralità della persona umana può costituire una salutare 
                    novità destinata ad  incidere positivamente sulla qualità 
                    della rappresentanza politica e della governabilità. In 
                    quest’ottica, il rapporto con il movimento politico creato 
                    dal Presidente della Regione Crocetta può risultare 
                    strategico. Si avverte, infatti, il bisogno  di promuovere 
                     nelle istituzioni e nella società esperienze di riformismo 
                    dalla forte caratterizzazione autonomista . Si tratta di sapere  
                    rileggere l'autonomia politica per adeguarne i contenuti 
                    alle esigenze di una società profondamente mutata, che 
                    chiede classi dirigenti oneste e competenti , nonché 
                    progetti credibili per realizzare un modello di sviluppo che 
                    non si limiti a garantire una economia di mera sussistenza. In questo senso, si 
                    tratta di dare voce a popolazioni che si sentono 
                     abbandonate dalle istituzioni pubbliche, cioè a 
                    ripoliticizzare la società siciliana, liberandola dalle 
                    ingombranti tutele che hanno fatto del voto di scambio lo 
                    strumento essenziale per acquisire consenso. Più democrazia, 
                    più diritti politici consapevolmente esercitati 
                    costituiscono uno  strumento fondamentale per battere la 
                    mafia, quella vecchia e quella nuova .  Occorre superare le 
                    tradizionali forme di ascarismo, ma anche un 
                    rivendicazionismo sterile e petulante  che  nulla ha a che 
                    fare con un'interpretazione alta del valore dell'autonomia. 
                    L’autonomismo di impronta sicilianista ha sempre dato vita a 
                    forme di esasperato clientelismo e ad un centralismo 
                    partitocratico a livello regionale non meno dannoso della 
                    partitocrazia romanocentrica . In Sicilia l'emergenza 
                    democratica non è meno acuta di altre emergenze, soprattutto 
                    quelle di natura  economica  dovute al mancato sviluppo. Uno sviluppo 
                    autopropulsivo, fondato su risorse umane di  elevata 
                    qualità, può consentire l’avvento di una  stagione dei 
                    diritti destinata a cancellare le cattive abitudini della 
                     Sicilia dei favori. Il  voto libero potrà 
                     travolgere i condizionamenti imposti dal  voto di scambio. Nuove forme di 
                    democrazia immediata possono dare vigore alla rappresentanza 
                    politica e autorevolezza al governo. Occorre in questo senso 
                    marcare una forte discontinuità negli indirizzi di governo, 
                    sia che riguardino il risanamento economico e il 
                    rinnovamento  del sistema burocratico, sia che affrontino 
                    direttamente i temi  della giustizia sociale e della 
                    garanzia dei diritti. Si tratta di una sfida già lanciata 
                    dal Presidente della Regione che va raccolta e sostenuta da 
                    una nuova cultura politica che deve diffondersi tra la gente 
                    .  Sono queste le 
                    condizioni  necessarie perché un forte cambiamento politico 
                    sia possibile.  La buona politica non 
                    nasce solo da decisioni che vengono dall'alto, ma da 
                    abitudini politiche che vanno coltivate a livello di base 
                    sociale. È nemico della buona politica certamente il 
                    populismo, e quello di stampo giustizialista e quello di 
                    stampo perdonista. Esso non è in grado di diffondere  un 
                    forte senso civico, né la cultura della responsabilità tra 
                    le classi dirigenti, e soprattutto  non rende concretamente 
                    esigente  l’opinione pubblica nei confronti del potere .  Un nuovo Movimento che 
                    nasce con questi intenti non può non costituire un 
                    formidabile strumento di partecipazione politica in grado di 
                    raccogliere un consenso consapevole, ponendo la persona 
                    umana al centro delle decisioni politiche ed assumendo il 
                    metodo democratico come strumento essenziale per realizzare 
                    una società giusta.
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