| Lo scandalo che ha 
                    coinvolto il tesoriere della  Lega,Belsito,a poche settimane 
                    di distanza dall’altra vicenda che ha riguardato il 
                    vicepresidente leghista del Consiglio regionale lombardo,Boni,  
                    ha prodotto comprensibilmente grande sconcerto tra i 
                    militanti leghisti, che vedono ancora una volta infranto  il 
                    mito del partito padano incorruttibile .  Il fatto che vengono  
                    sottratti al partito soldi destinati all’attività politica, 
                    per finanziare spese personali dei dirigenti o delle loro 
                    famiglie-si tratterebbe di una conferma di quanto già emerso 
                    a seguito di un altro scandalo che ha coinvolto nelle 
                    settimane scorse  Lusi,il tesoriere della Margherita-nella 
                    considerazione generale pare ancora più grave  di un “ 
                    normale” fatto di corruzione. Non c'è da sorprendersi, 
                    quindi,  di fronte al rifiuto che il  paese manifesta nei 
                    confronti del  sistema dei partiti nella sua interezza, come 
                    ha avuto modo di rilevare attraverso un recente sondaggio il 
                    professor Mannheimer, sottolineando che tutti i partiti sono 
                    oggetto nella stessa misura della disistima popolare . Solo 
                    cinque elettori su cento hanno ormai fiducia nei partiti . Queste vicende sono 
                    rivelatrici , in primo luogo , della diversa natura che è 
                    venuto assumendo  il partito nel sistema politico italiano. 
                    Esso non costituisce più un bene pubblico ma una proprietà 
                    privata , di cui il leader  e il tesoriere ,che è l'uomo di 
                    fiducia per eccellenza del leader , hanno la titolarità 
                    esclusiva . Siamo di fronte ad un fenomeno nuovo, il partito 
                    patrimoniale. In un momento in cui il 
                    paese affronta sacrifici molto seri che colpiscono 
                    soprattutto le classi più disagiate, il fatto , certo tutto 
                    da dimostrare ,che i soldi versati  dallo Stato ai partiti 
                    possano servire  per fini diversi dall'attività politica, 
                    costituisce la conferma che la crisi della politica in 
                    Italia sia giunta ormai ad un  punto di non ritorno . Di fronte a questi 
                    fatti non si può fare meno di pensare, con grande 
                    nostalgia,alla  storia dei vecchi partiti che hanno fatto la 
                    Repubblica, i quali potevano contare su un esercito di 
                    volontari che regalavano al partito in un anno centinaia di 
                    ore di lavoro, all'orgoglio dell'appartenenza dei militanti 
                    che facevano le collette per tenere in ordine la casa del 
                    partito, alle mille  attività sociali che i partiti erano in 
                    grado  di promuovere, quando  ancora non c'era  il 
                    finanziamento pubblico, attraverso l'autofinanziamento , che 
                    costituiva una voce importante nel  bilancio   anche di quei 
                    partiti che ricevevano finanziamenti dall'estero  . Tutto 
                    ciò era rivelatore dell'esistenza di una comunità politica 
                    che il partito organizzava , e di un rapporto tra vertice e 
                    militanti  basato su sentimenti  di  fiducia e solidarietà . 
                    Lo straordinario potere conseguito da partiti così 
                    organizzati era tutto sommato giustificato , se si pensa che 
                    ciascuno di essi sulla base di  una visione condivisa del 
                    bene  comune, portava dentro le istituzioni istanze sociali 
                    destinate a dare vita a legami sociali sempre più estesi  in 
                    un paese che non aveva grandi tradizioni democratiche. Già 
                    per questa capacità  di politicizzare la società italiana , 
                    quei partiti meritavano il potere che riuscivano a 
                    esercitare . I partiti di oggi 
                    certamente non hanno meno potere , ma esso viene devoluto ad 
                    una nomenclatura sempre più ristretta ,che non ha alcun 
                    rapporto con comunità politiche organizzate , per il 
                    semplice fatto che tali  comunità non esistono più.E’ 
                    rimasta insomma in piedi la partitocrazia, ma non ci sono 
                    più dei veri partiti , ci sono tifoserie e  clientele da 
                    tenere insieme. E’ vero che dopo gli 
                    anni gloriosi dei partiti impegnati a rifare l'Italia si 
                    sono avute stagione meno gloriose , che i  partiti della 
                    prima Repubblica avevano via via  perduto molta della loro 
                    credibilità , costretti com'erano a vivere ricorrendo  a 
                    finanziamenti illeciti per tenere in vita  apparati 
                    elefantiaci e costosi . Essi  avevano quasi sempre i conti 
                    in rosso  presso le banche , perché oberati dai debiti 
                    contratti anche per organizzare la presenza nel territorio 
                    attraverso sezioni, associazioni collaterali, circoli 
                    culturali, federazioni ; molte di quelle sedi erano di 
                    proprietà dei partiti e i militanti andavano orgogliosi di 
                    quegli investimenti . Sono stati commessi  degli errori, 
                    anche gravi, per far fronte ad un andamento della spesa che 
                    ormai non si riusciva più a tenere sotto controllo  , e i 
                    dirigenti politici di allora  hanno pesantemente pagato per 
                    quegli errori. Ma l'attività di partito c’ era e si vedeva, 
                    tant'è che coloro che hanno promosso le campagne 
                    dell'antipolitica spiegavano che i partiti facevano troppa 
                    attività di informazione e  di propaganda,che  erano troppo 
                    invadenti, che in  una società evoluta come quella italiana 
                     non c'era più  bisogno dei partiti per sapere quali strade 
                    percorrere per realizzare le necessarie trasformazioni 
                    sociali. Ebbene,anche negli anni 
                    del tramonto della prima Repubblica non è mai accaduto che 
                    si facesse ricorso alla cassa del partito per pagare i lussi 
                    privati del gruppo dirigente . Citaristi, Balzamo, gli altri 
                    tesorieri dei  partiti sono stati messi sotto inchiesta da 
                    tutte , o quasi , le procure d'Italia , ma sull'onestà 
                    personale di essi nessuno ha avuto nulla da eccepire allora 
                    , neppure i magistrati .  Tenuto conto di ciò, 
                    adesso non si tratta di auspicare il  ritorno ad un passato 
                    che non può tornare, ma semplicemente di qualificare come 
                    sprechi le risorse pubbliche destinate ad attività politiche 
                    che  non si fanno, o  che vengono addirittura usate per 
                     speculazioni finanziarie sulle valute estere(pare che la 
                    Lega investisse in Tanzania e Norvegia). Così come è uno 
                    spreco di finanziare  giornali di partito che nessuno legge. I partiti di oggi 
                    costano meno perché non hanno un insediamento territoriale 
                    vero, perché sono partiti romanocentrici , perché sono 
                    insomma partiti rinsecchiti attorno ad un  apparato centrale 
                    che decide tutto, senza che vi sia una gestione 
                    collegiale.La cassa dei partiti può essere facilmente 
                    saccheggiata anche per questa ragione.  Vi sono troppi partiti 
                    personali in cui decide uno solo , non soltanto con 
                    riferimento ai deputati da nominare, ma anche con 
                    riferimento alla gestione delle risorse. Un volta  il 
                    tesoriere del partito era un dirigente ben noto alla  base 
                    del partito ,  non era una personalità occulta, un 
                    fiduciario del leader che non rendeva conto a nessuno, 
                    tranne appunto che al leader. Da tempo ormai questo non 
                    accade più. La gestione finanziaria dei partiti segue 
                    modelli che si addicono più ad una  azienda privata che ad 
                    un'associazione politica. E però,avere dei partiti 
                    privatizzati che vengono pagati  con i soldi del 
                    contribuente  costituisce un abuso  insopportabile . Adesso, dopo quello che 
                    è successo, si farà una nuova legge sul finanziamento 
                    pubblico , come si è sempre fatto quando si sono scoperte 
                    anomalie gravi o gravissime nel sistema 
                     dell'approvvigionamento finanziario dei partiti  . 
                    Stavolta,  l'anomalia riguarda i soldi  del finanziamento 
                    pubblico non spesi o spesi per finalità indecenti , dei 
                    quali, così ci  si spiega, all'interno dei partiti coinvolti 
                    in queste vicende nessuno sapeva nulla. Per rimuovere questa 
                     situazione di opacità che riguarda tutta la vita interna 
                    dei partiti ,occorrono riforme strutturali da fare con 
                    legge, e non solo autoriforme. Non basta pretendere 
                     bilanci  più trasparenti e una  certificazione delle spese 
                    più attendibile  . Occorre cambiare le forme del sostegno 
                     finanziario assicurato dallo Stato ai partiti  al fine di 
                    promuovere la  partecipazione politica, dando più servizi, 
                    anche nel territorio, e meno soldi . E occorre che i bilanci 
                    dei partiti vengano approvati in modo meno clandestino . Se 
                    i soldi dati ai  partiti sono soldi di tutti ,è giusto che 
                    tutti sappiano chi li spende e per fare che cosa .   |