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                    Il primo Maggio Emanuele Macaluso ha firmato il suo primo 
                    editoriale da direttore del Riformista. In quelle righe 
                    Macaluso ha esposto a chiare lettere la linea che il 
                    giornale intende seguire: offrire ai lettori una testata 
                    riformista che vuol “contribuire alla costruzione di un 
                    grande partito della sinistra” che si ispiri a “quel 
                    riformismo che richiama il socialismo democratico italiano 
                    ed europeo, le sue conquiste sociali, politiche e 
                    civili” ma anche “le grandi innovazioni 
                    politico-culturali”. 
                    
                    Ciò sarà perseguito fornendo “un’informazione corretta e 
                    puntuale, il dialogo e una lotta politica con le forze che 
                    oggi confluiscono nel centrosinistra”, a partire dai 
                    problemi del paese elusi dal berlusconismo imperante. 
                    
                    L’intento è quindi quello di lavorare per un rinnovato e 
                    forte impegno politico culturale all’insegna di quel 
                    richiamato autentico riformismo, ancora moderno e in grado 
                    di stimolare sviluppo, giustizia e libertà in una società 
                    come la nostra che il centrodestra conservatore ha spinto 
                    verso una deriva in cui prevalgono disagi, ingiustizie, 
                    prevaricazioni e divaricazioni sociali, fenomeni che si 
                    sviluppano ancor più incontrastati nella grande confusione 
                    in cui oggi è caduto ciò che resta della politica ma anche 
                    della libera e autonoma informazione, con pesanti 
                    conseguenze sul nostro vivere nella società civile. 
                    
                    Risulta esemplare la chiarezza con la quale Macaluso enuncia 
                    i propri intenti e la linea editoriale che intende 
                    perseguire il giornale che si accinge a dirigere. Eppure ha 
                    già dovuto confrontarsi con un certo giornalismo che con il 
                    suo stile si confà a quel clima di confusione cui prima si 
                    accennava, pur nell’ambito di prestigiose testate. 
                    
                    Infatti, in una intervista rilasciata a  Christian Rocca per 
                    Il Sole 24 Ore, alla domanda se volesse guidare un partito 
                    piuttosto che un giornale, dopo aver premesso che un altro 
                    partito non serve, Macaluso ha dovuto ribadire che intende 
                    soltanto dirigere un giornale “capace di avviare un 
                    dibattito culturale e una battaglia politica in tutta l’area 
                    della sinistra”, mettendo ordine nelle varie questioni a 
                    partire proprio dall’idea di riformismo, di cui ormai tutte 
                    le parti politiche si sono appropriate, che non può che 
                    essere “quella tradizionale, storica, socialista che va 
                    da Turati alla costruzione del welfare state, dalla laicità 
                    dello stato alla libertà individuale” la cui “radice 
                    essenziale è quella del mondo del lavoro, dell’uguaglianza, 
                    della gradualità”. 
                    
                    Sentiamo quindi di dover esprimere la nostra riconoscenza a 
                    Emanuele Macaluso per avere oggi, dall’alto dei suoi 87 
                    anni, accettato con l’entusiasmo di sempre questo nuovo 
                    impegno, sicuro esempio per quei tanti giovani che, delusi 
                    per le scarse speranze e opportunità che a loro si offrono, 
                    rifuggono l’impegno politico, sociale e culturale. 
                    
                    Ma il nuovo impegno di Macaluso deve anche rappresentare uno 
                    stimolo per la ripresa di una seria ed efficace azione 
                    politica da parte delle forze del centrosinistra della 
                    Sicilia e in generale del mezzogiorno, che rappresentano 
                    quelle aree del paese maggiormente penalizzate dalla stasi e 
                    confusione politica. 
                    
                    Auspicando quindi che la traccia indicata dal neodirettore 
                    del Riformista possa essere accolta e sviluppata da un nuovo 
                    corso della politica del centrosinistra a partire dal 
                    mezzogiorno d’Italia, auguriamo buon lavoro a Emanuele 
                    Macaluso, certi che nel futuro egli saprà essere ancora un 
                    chiaro riferimento per tutti quelli che si riconoscono nei 
                    valori da egli richiamati, nell’intento di salvaguardarli 
                    per trasmetterli alle future generazioni.   |