Favorire il dialogo culturale in tutte le sue forme tra i paesi della sponda Nord  e quelli della sponda Sud del Mediterraneo.
 
 
 
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 Fondazione
Nuovo Mezzogiorno
 
 

Le finalità della Fondazione

 
La Fondazione si propone di agevolare il formarsi di una cultura dello sviluppo nelle regioni più deboli del paese con particolare riferimento alla regione Sicilia. In questo senso occorre creare azioni sinergiche tra le regioni meridionali finalizzate a realizzare in Sicilia efficienti politiche della formazione, nonché a favorire tutte le forme di partecipazione orientate ad una migliore tutela dei diritti. In questo contesto è importante favorire il dialogo culturale in tutte le sue forme tra i paesi della sponda Nord  e quelli della sponda Sud del Mediterraneo, individuando nella Sicilia il territorio ideale per ubicare iniziative culturali che facciano di essa un vero e proprio hub della conoscenza.
 

Gli impegni
     
 

Nel perseguimento dello scopo istituzionale, la fondazione si impegna a:

a) svolgere ricerche e corsi di formazione che mirino a diffondere la cultura della partecipazione consapevole;
b) promuovere attività editoriali limitatamente allo scopo istituzionale;
c) divulgare le proprie iniziative attraverso i mass media e la rete internet;
d) organizzare in Sicilia convegni e incontri a livello nazionale ed internazionale per facilitare il dialogo tra i popoli del mediterraneo;
e) svolgere indagini finalizzate alla migliore conoscenza delle condizioni di vita dei popoli della regione mediterranea;
f) supportare attraverso la documentazione e la ricerca le attività delle istituzioni impegnate negli ambiti in oggetto;
g) diventare membro di altre organizzazioni e stipulare convenzioni con altre istituzioni

 
     
 
 
   
   


 

GIUSTIZIA FRA RISSA E RIFORME

Csm, soluzioni per rendere
il lavoro più fluido

 

Nell'Aula Magna della Corte d'appello di Messina, gremita di avvocati, magistrati, e soci del Rotary si è svolto il convegno sul tema «Giustizia fra rissa e riforme», promosso dalla Fondazione Nuovo Mezzogiorno, dall'Ordine degli Avvocati e dal Rotary club Stretto di Messina. Dopo il saluto del presidente della Corte d'appello dott. Nicola Fazio, sono intervenuti i rappresentanti degli enti organizzatori, prof. Maurizio Triscari (in rappresentanza del governatore del distretto Rotary-Sicilia Malta), l'avv. Francesco Marullo di Condojanni (presidente dell'Ordine degli avvocati) e l'on. Francesco Barbalace (vice presidente della Fondazione Nuovo Mezzogiorno) che hanno indicato le ragioni dell'iniziativa.
La relazione introduttiva è stata svolta dal dott. Franco Providenti. Il relatore ha indicato nell'esercizio dell'azione penale la prima causa di conflitto. L'obbligatorietà spesso si trasforma in discrezionalità per l'impossibilità delle Procure di approfondire tutte le "notitiae criminis" pervenute. Il problema non può essere risolto neanche dalle "scalette di priorità" formulate dai singoli uffici perché le priorità sono frutto di scelte discrezionali che soltanto il Parlamento può disporre. Il relatore ha successivamente sostenuto che la Costituzione vigente non impedisce che sia disposta la separazione fra le carriere giudicanti e requirenti, a condizione che sia mantenuta ai pm l'indipendenza e l'autonomia prevista per i giudici. Sarebbe necessario prevedere due Consigli superiori della magistratura separati ma con analoga composizione, per requirenti e giudicanti o due sezioni autonome di un solo Csm. La separazione garantirebbe maggiore "terzietà" ai giudici e migliore "professionalità" ai pm. La costituzione prevede che proprio all'interno del Consiglio superiore della magistratura dovrebbero risolversi i conflitti fra Parlamento e magistratura, attraverso il dialogo fra la componente eletta dal Parlamento e quella eletta dai giudici. Su questo punto il dott. Providenti ha auspicato la modifica della legge elettorale in senso uninominale per l'elezione al Csm, in modo da contenere il potere delle "correnti dell'Anm". Anche l'"autorizzazione a procedere" prevista dall'articolo 68 della Costituzione era posta a garanzia dell'equilibrio fra i poteri, ma di fatto si è trasformata in privilegio concesso facilmente a tutti i parlamentari.
Hanno successivamente preso la parola l'avv. Ettore Randazzo, il Presidente del Tribunale di Messina dott. Giovanbattista Macrì, l'avv. Carlo Vermiglio, il sostituto procuratore generale Melchiorre Briguglio, l'on. Salvo Torrisi ed il sen. Giampiero D'Alia. Infine l'on. Salvo Andò, presidente della Fondazione Nuovo Mezzogiorno, ha concluso i lavori osservando, che da tutti gli interventi si è evidenziato il malessere di una società che non ha trovato un equilibrio socio-politico dopo la crisi dei primi anni novanta. Ha auspicato il risorgere di un sentimento di identità intorno ai valori della Costituzione, che consenta la rifondazione dello stato democratico con la conseguente attuazione delle necessarie riforme che rendano efficace e concreta la nostra Giustizia.

 

La Sicilia del 04/09/2010
 
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